Il sonno è una delle necessità primarie nella vita dell’uomo. I disturbi respiratori del sonno rappresentano una percentuale non trascurabile delle patologie dell’apparato respiratorio, che si verificano o peggiorano durante le ore notturne. Il 30% di tutti gli adulti e il 60% degli uomini di età superiore a 60 anni tendono a russare (Maurer 1998, Peterson 1997). Esiste invece un’indicazione di patologia quando il russamento si verifica tutte le notti ed è molto intenso e talvolta “esplosivo”. Il rumore del russamento è la conseguenza della vibrazione dei tessuti molli, provocata dal passaggio difficoltoso dell’aria attraverso le prime vie aeree (naso e bocca) durante il sonno. Nel momento in cui è associato a sonnolenza diurna e alla sensazione di aver dormito un sonno non riposante, il russamento può indicare il sintomo di una patologia del sonno di fatto pericolosa: la Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS).
La sindrome delle apnee notturne (OSAS: obstructive sleep apnea syndrome) è un disturbo che colpisce ufficialmente più di due milioni di italiani.
Apnea deriva dal termine greco “apnoia”, che significa “senza respiro“, perché letteralmente nelle persone con apnee la respirazione si arresta ripetutamente durante il sonno, per almeno 10 secondi e spesso più a lungo, anche per più di un centinaio di volte in una singola notte. Per difendersi da questa pericolosa riduzione di apporto di ossigeno a livello cerebrale è necessario che il cervello “si risvegli”, anche se per pochissimi secondi, cosa che a volte non viene neanche avvertita coscientemente dal paziente (cosiddetti “arousals”o micro-risvegli inconsapevoli).